PROBLEMI NELLA REGOLAZIONE EMOTIVA
L’emozione è una risposta “multidimensionale”, solitamente di breve durata che si manifesta con modificazioni a livello:
- fisiologico: riguardanti la respirazione, la pressione arteriosa, il battito cardiaco, la circolazione, le secrezioni, la digestione, ecc..;
- comportamentale: cambiano le espressioni facciali, la postura, il tono della voce, condizionano le scelte di evitamento o fronteggiamento di determinate situazioni;
- cognitivo: ci sono modificazioni delle funzioni cognitive.
Le emozioni primarie o di base, come afferma lo psicologo canadese Paul Ekman, sono quelle maggiormente connesse con i comportamenti funzionali alla sopravvivenza, come la gioia, la tristezza, il disgusto, la paura, la rabbia. Queste emozioni vengono espresse universalmente, cioè da tutti in qualsiasi luogo, tempo e cultura attraverso modalità simili.
Ekman, ha analizzato come le espressioni facciali corrispondenti ad ogni singola emozione interessino gli stessi tipi di muscoli facciali e allo stesso modo, indipendentemente da fattori quali latitudine, cultura e etnia. Tale indagine è stata suffragata da esperimenti condotti anche con soggetti appartenenti a popolazioni che ancora vivono in modo “primitivo”. L’emozione ha anche effetto sugli aspetti cognitivi: può causare diminuzioni o miglioramenti nella capacità di concentrazione, confusione, smarrimento, allerta e così via. Il volto e il linguaggio verbale possono quindi riflettere all’esterno le emozioni più profonde: una voce tremolante, un tono alterato, un sorriso solare, la fronte corrugata indicano la presenza di uno specifico stato emotivo.
La nostra vita è un continuum di emozioni di intensità variabili: dalle più leggere e impalpabili, quasi impercettibili, a quelle più forti, intense, “corpose”. La regolazione emotiva ha a che fare con il saper ascoltare, riconoscere e “gestire” le nostre emozioni in modo da poter essere maggiormente in grado di scegliere consapevolmente come usarle, consentendoci di modularne l’espressione e decidere quali azioni agire. Parliamo invece di disregolazione emotiva quando siamo in balia delle emozioni, in questi casi, la tendenza è quella di re-agire agli stimoli interni o esterni con bassi livelli di consapevolezza e con tutti gli svantaggi e i rischi annessi.
Le nostre emozioni sono una preziosa risorsa, ci danno informazioni importanti su noi stessi, sull’ambiente e su ciò che sta avvenendo nella relazione con gli altri.
Attraverso un percorso terapeutico è possibile imparare e sviluppare le competenze necessarie a contattare, riconoscere, esprimere e regolare le nostre emozioni. Possiamo pensare alle emozioni come ad una bussola che ci aiuta ad individuare i nostri bisogni e le possibilità di soddisfarli valorizzando le risorse personali e quelle presenti nell’ambiente.
Questo insieme di competenze relative alla gestione delle emozioni possiamo sintetizzarle nel termine: “intelligenza emotiva”. Migliorare la propria intelligenza emotiva ci aiuta a gestire efficacemente le relazioni interpersonali in tutti gli ambiti, sociale, lavorativo, familiare, e affettivo, di coppia, genitoriale, ecc.. e rappresenta una competenza fondamentale alla base del nostro benessere psicologico.
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